Concorso "Federico Ghibaudo"
USCITA DALLA REALTA'
di Andrea Mariani 3^L
La nera notte termina ed i primi raggi del sole, come delicate
labbra mi accarezzano il viso, svegliandomi.
Un caleidoscopio di colori turbina ancora nella mia mente e prima
di aprire gli occhi, mi sorprendo cantare una vecchia canzone:
"Questo è tutto buio che mi circonda, spalanco la mente
scappo via in quest'onda...
Mi sento perso qui non voglio stare, cerco la luce nel buio
totale."
Mi alzo madido di sudore; anche questa notte ho sognato. E prima
di rendermene conto la mente torna a quel sogno: città affollate
ma allo stesso tempo deserte mi trasmettono un'angoscia che mi
opprime, ma il mio cuore risorge solo nel vedere una foglia, una
goccia di rugiada... No, non è rugiada quella che vedo; sono
lacrime, le mie lacrime.
E' ora di andare, mi vesto, faccio colazione, inforco la bici e
parto.
La giornata trascorre, la vita trascorre ma ogni giorno quando il
sole tramonta, ogni giorno, continuo a chiedermi il perché della
mia continua ricerca di una uscita, il perché l'idea di potermi
svegliare dopo tutto questo, sia incubo, sia sogno, mi pervade.
IL VOLO DEL PERDONO
La torre è alta
ma la libertà
non deve essere un sogno.
Il sole scalda
si, l'umanità
ma è il ghiaccio che mi è intorno.
Nel volo che faccio
nell'uomo che sono
caduto dal cielo
io cerco il perdono
Nel volo che faccio
nell'uomo che sono
caduto dal cielo
io chiedo il perdono.
Le ali del vento
mi prendono
io tremo nel mio profondo
La scura notte
dell'eternità
mi ingoia ed io vado a fondo.
POSTUMO
Un immenso buio mi circonda
mi avvolge, penetra in me.
Flash d'odio e di rancore
abbagliano gli occhi del mio cuore.
Tutto ciò non può essere vero;
perché non mi sveglio?
Mi sveglio; sono morto, morto si
ma non interiormente,
io continuo a credere nei miei ideali
e ciò mi rende immortale.