Concorso "Federico Ghibaudo"
3° Classificato



"LACRIME"
di Marica Pignatelli 3^C







Lei nacque quando il sole aveva smesso di gridare già da un pezzo. Era una goccia, ma non una goccia qualunque, era rugiada. Timida e preziosa si affacciò alla vita e incredula ascoltò l'ardore del profumo di quel mondo che -pareva non avesse mai fatto altro che aspettarla!- si alzava e tornava a cadere sul profilo dell'orizzonte giocando a nascondino fra vane luci e dolci ombre.
Poi si osservò e, scorgendosi turgida e rotonda e gonfia del desiderio di penetrare quella vita che, ferma lì intorno, l'abbracciava sino a toglierle il fiato, respirò i silenzi dell'oscurità e li udì mormorare una poesia sottile.
E capì, cominciò il suo viaggio.
Abbandonandosi al sapore acre di resina, a quei soffi di terra che ingannavano l'asprezza della corteccia, si lasciò scivolare fra le increspature impercettibili e i profondi solchi della magnolia e, aderendo con fervore alle lievi rughe del tronco, risalì l'intero albero per ritrovarsi sfinita ad accarezzare un giovane ramo.
Si fermò e per un istante credette di essersi fermata per sempre. Ma non poteva essere vero, non doveva.
Fu così che scoprì il suo destino: un fiore da amare.
Sonnecchiava tiepido nel suo candore quando la goccia prese a lambire i suoi petali di velluto e ad insinuarsi con sordo vigore tra le pieghe del fogliame per poi tornare a nascondersi tra gli stami a penetrare l'anima del fiore.
E anche questi capì, cominciò il suo viaggio.
Assaporando la sincerità dell'aria ed il nero della notte, imparò ad amare. E doveva essere geometria, una musica sorda di carezze e sapori mischiati dal buio. La goccia si cullò tra le fenditure leggere di un petalo per poi lasciarsi cadere tra i sorrisi di un altro e la sottile venatura di una foglia, mentre il fiore esalò il suo profumo inebriante, quasi a voler riempire tutta l'aria del loro amore.
Lei morì quando il solo cominciava malapena a sussurrare. E il fiore non potè non lasciarsi appassire al ricordo di quell'incanto.
Ma di nuovo capì, e questa volta il suo viaggio finiva.
"Non poteva essere rugiada,
una lacrima di luna?"
Sì, e ci aveva fatto l'amore.