Concorso "Federico Ghibaudo"



“POESIE”
di Luca Ferrero 3^L





"NON SO PIU' COSA DARTI"

Non so più cosa darti,
Tutto quello che io provo
lo conosci già
e non mi serve una festa,
come S.Valentino,
per cantarti tutto il mio amore.
Ti descrivo tutti i miei sentimenti
con ogni parola e ogni gesto
che compio.
Vorrei essere sempre con te,
ma non sono onnipotente
ed ogni volta che non mi parli
o non ti vedo,
mi rimane sulle labbra,
il fievole gusto di un bacio
che mi canta
il nostro Amore Infinito!



"MOLTO SPESSO MI RITROVO SOLO"

Molto spesso mi ritrovo solo,
imbambolato davanti a un oggetto,
lascio scorrere la vita
e ti penso.
In me solo lo spettro
di una giornata di Giugno.
La notte solo il nettare di Morfeo
mi conforta
e mi risveglio in un giorno
che può essere tutto, o il contrario di tutto.
Vorrei cantarti nuovamente il mio Amore
ma ormai,
a te,
non interessa
...più...

"APOCALISSE DI UNA VITA"




Lo sai, mi sembra ieri
quando sono entrato in questa classe
e un anno è volato via, come il vento,
come quello prima del resto,
e quello prima ancora,
Settembre, Ottobre, Novembre e Dicembre,
Gennaio, Febbraio e ora Marzo.
Ci sbattiamo tanto per un cinque un quattro
e i pomeriggi a studiare...
L'uomo ha bisogno di ideali.
Ma nel momento in cui mi accorgo
del tutto o del niente
perdo tutte le mie energie.
La sabbia delle nostre clessidre
ci scivola tra le dita...
e tu non puoi far niente.
Un'estate, un'altra
una ragazza un'altra
e giù ad inseguire un ideale
che forse non raggiungerai.
E quando ti stendi nella bara
la malinconia ti attanaglia...
la solitudine è padrona...
perché tu sei l'unico Autore
e l'unico Lettore
di quel romanzo
che ha per titolo:
"La nostra Vita"


"LA NOTTE DI MARTA"




"Pronto?"
"Marta... sono io... Antonio". La voce dall'altro capo del ricevitore tradiva una certa indifferenza.
"Che vuoi?" chiese acida la ragazza.
"Beh, senti... io... insomma vorrei venire lì perché..."
Silenzio!
Conosceva a memoria le sue scuse, e non voleva più saperne del suo ragazzo... click!
Gli aveva appeso il telefono in faccia.
Spense la luce e si distese sul letto.
La sua cameretta era piccola, "budello" la definiva Antonio che disprezzava quelle pareti immacolate dal contatto coi poster.
Osservò l'unico che aveva avuto l'onore di essere appeso accanto al suo letto.
Jimmi Hendrix era favoloso in quella posa.
Perché Antonio faceva il bastardo... ?
Con uno scarto violento si voltò e appoggiò la testa contro il muro.
I capelli infuocati le caddero come una cascata sul volto.
Chiuse gli occhi e si addormentò.
Quando si destò i capelli erano sparsi sul cuscino macchiato dalle sue lacrime.
Si sentiva tutta sudata e quando si tirò seduta sul letto il contatto con la parete gelida, attraverso la camicia bagnata, le procurò un fremito.
Due colpi di tosse... si tastò la fronte col palmo della mano... una febbre a quaranta.
Aveva definitivamente rotto con Antonio, vendicativo com'era...
Mirava sempre alle parti basse... sempre e mai una carezza...
L'amore non era solo sesso... era andare in giro con lui, magari senza toccarsi e scherzando tutto il tempo; era stare abbracciati per ore senza parlare, era sdraiarsi sull'erba dandosi la mano e guardando il tramonto... era un modo di vita oppure un bacio che lei gli dava quando meno se l'aspettava, era una poesia d'amore.
Aveva perso tutto...
Tornò con la mente ai tempi del liceo, a Marco.
Con quel ragazzo aveva fatto tutto questo, era stata realmente felice, e poi lui: "Ci stai?" e lei: "No!".
Addio!
Ora lui aveva una famiglia, aveva preso un'altra strada, ora lei si era innamorata di Marco... Ma Marco non era lì con lei.
Una decisione affrettata, una corsa giù dalle scale.
Una rapida sucessione di passi; si gettò in strada...
Nooooo!
L'urlo sordo si ripercosse nella notte mentre Marco guardava fuori dalla finestra e abbassava gli occhi con rassegnazione; mentre Antonio si faceva una doccia gridando a squarciagola le canzoni dei Sex Pistols e una stella versava una lacrima per Marta.