Concorso Letterario "Federico Ghibaudo"

Segnalazione Speciale Giuria

 

“C.R.A.L.”

di Alessandro Lanza - 4^A


Più tardi, lentamente il gruppo va ricompattandosi,
l’unione di voci vibranti di gioie presto strozzate.
Accanto a sé il vecchio porta le due ruote,
trascinandole con orgogliosa fatica;
esse significano la sua perduta ingenua spensieratezza,
mentre la ruggine della struttura, riconduce a una più greve
e metallica realtà.
Il buio scalza il giorno che muore,
lasciando nel cielo il rosso del suo sangue.
Il vecchio canticchia la sua melodia,
e gode di una diffusa malinconia,
le sue guance si intonano al tramonto,
e nel freddo cuore, distaccato da tante emozioni vissute,
il vino scalda e accende antichi ardori.
Il vecchi rincasa dalla logora compagna premurosa,
fonte di intensi sentimenti, che contrastano con le paure presenti,
umana dimora di ciò che un tempo era ed ora non è più.
Riposa infine il vecchio e nel suo sonno pesante,
egli avverte la leggerezza di liberarsi dal proprio corpo,
vincolante espressione di materia.
E’ ora sereno e pacifico il vecchio;
fiducioso ai posteri affida,
la gloria e il ricordo della sue esperienze,
come in giovinezza, così nell’età avanzata,
egli sente nuovamente lo stimolo e l’energia
di una misteriosa forza innata.