Liceo Scientifico "Paolo Frisi" - Monza

Concorso Letterario "Federico Ghibaudo"
Segnalazione Speciale Giuria


"IL LABIRINTO"

di Claudia Galbiati - 4aE



20 marzo

Caro diario,
ti sembrerà strano riavermi dopo tutto questo tempo, devo ammettere che sembra strano anche a me essere qui seduta alla mia scrivania a scriverti, ma lo sto facendo perché so che posso sempre contare su di te, so che solo con te sono sincera fino in fondo, più profondamente di quanto non lo sia con me stessa. Forse è per pigrizia che non ti ho scritto per mesi, mi conosci e sai la fatica che faccio a vincere la mia svogliatezza, oppure sono stata talmente orgogliosa e presuntuosa da pensare di poter fare a meno di te! Grave errore. Il fatto che ora sia qui è la prova che ho bisogno di te, sei l’unico mezzo attraverso cui mi esprimo, non i miei pensieri, non i miei sentimenti, ma la mia anima. Senza maschere, senza ipocrisie, semplicemente io. E’ tanto facile con te. Forse troppo. Tu mi ascolti sempre e con attenzione, in silenzio, mi capisci, mi rispetti, è facile con te perché non rischio niente. Mi sto sbagliando. Sto mentendo anche a te, per l’ennesima volta: la verità, o quella che suppongo sia la verità, è che ti scrivo perché mi sento sola. Sola fra gli altri e sola con me stessa. Non trovo la via d’uscita da questa solitudine, imbocco tante vie ma non so mai dove sto andando, non so dove mi trovo, non so dove voglio o devo andare. Ho paura di sbagliare. So cosa significa camminare a lungo ed improvvisamente capire di aver sbagliato completamente, è talmente triste dover ritornare sui propri passi, dover ricominciare da capo senza avere la certezza che sarà la strada giusta. Cerco di convincermi che sto arrivando all’uscita, che sono vicina al traguardo tanto anelato e invece no! Un muro di fronte a me che non posso scavalcare, non posso perché so che devo seguire un sentiero, ma nella molteplicità delle strade che mi si aprivano davanti quando ho deciso di attraversare questo labirinto qual era quella giusta? Perché di fronte a questo muro ora? Sapevo che non sarebbe stato facile ma allora perché io tanto pigra e svogliata mi sono addentrata in un’impresa che richiede tanto impegno ed è fuori dalla mia portata? Perché con tutta la mia paura di sbagliare ho rischiato tutto in questa situazione in cui cadere in errore è la cosa più ovvia che ti possa succedere? Allora mi sto sbagliando: Ecco un muro. Devo tornare indietro: non sono pigra, né svogliata, ma ho voglia di impegnarmi in qualcosa e inoltre, conscia del fatto che sto rischiando, non ho paura di sbagliare! Sarà vero? Ma come diavolo conosco me stessa?! E’ possibile non riuscire a trovare la verità neppure in se stessi? Credo che fra le innumerevoli cose senza senso che ho scritto l’unica impercettibile presenza di verità sta nell’affermazione che io suppongo la verità! Sto vaneggiando, sto parlando di niente. Ciao.

V.

21 marzo

Ciao diario, dopo aver riletto ciò che ti ho scritto ieri mi sono decisa a riscriverti. E’ strano come dopo mesi di astinenza mi senta ancora così vincolata a te. Sai dopo averti scritto, ieri, mi sono seduta davanti allo specchio fumando una sigaretta e volevo tornare a parlare con te perché mi sono resa conto che è poca la differenza tra scrivere un diario e stare davanti ad uno specchio. Mi sbagliavo su una cosa. Ecco un nuovo muro. Torno indietro rettificando che con te qualcosa rischio: rischio di trovarmi irreparabilmente di fronte a me stessa. Quel labirinto di cui parlavo non è la mia solitudine, sono io, io e basta.
Penso sia meglio esserci da sola qui dentro, nella mia anima. Non voglio che nessuno si metta nei guai perdendosi dentro di me, nessuno riuscirà mai a trovare la via d’uscita se prima non la trovo io. Credo di essere molto più lucida e decisa di quanto non lo fossi ieri ma non voglio illudermi di essere sulla strada giusta, so che da un momento all’altro potrebbe capitarmi una via chiusa ed è meglio arrivarci preparati! Ciao!

V.

23 marzo

Eccomi ancora qui!
Mi sembra incredibile forse anche un po’ bizzarro e ridicolo, ma da quando ho iniziato a scriverti tre giorni fa, non riesco a pensare ad altro, continua a ritornarmi in mente l’immagine della mia vita come un labirinto, mi domando quando vi sono entrata e credo che la risposta più adeguata sia che ho intrapreso questo particolare e confuso cammino nel momento in cui ho riaperto questo diario. E’ il mio unico grande pensiero e in questo momento non voglio parlare d’altro, mi sembra sciocco annotare che per esempio oggi sono stata interrogata in filosofia o che dopo pranzo ho avuto una discussione abbastanza accesa con la mamma per i miei continui fallimenti scolastici, sono cose di poca importanza, tutto quello che mi interessa è approfondire la conoscenza del mio labirinto e almeno in questo non voglio fallire, voglio metterci tutta la passione possibile per arrivare a qualcosa, per decidere quale sarà la prossima strada che imboccherò, è un percorso che non devo fare a caso, vale la pena di fare attenzione a non sbagliare. So che lo farò, so che qualche errore lo commetterò, i muri che incontrerò non li voglio neanche contare, ma posso perlomeno cercare di non imbattermi più di una volta nello stesso, di non girarmi a vuoto senza accorgermi che non sto andando da nessuna parte. Caro diario, sarai spettatore di ogni passo, non tralascerò di annotare nulla. Ci sentiamo presto.

V.

15 maggio

Ciao,
“Ci sentiamo presto” ti ho scritto l’ultima volta ma evidentemente mi sbagliavo (muro). Pensavo di scriverti il giorno seguente e invece sono passati quasi due mesi! Beh, però sono di nuovo qui. Fa un certo effetto rileggere i miei pensieri, anzi la mia anima, di due mesi fa ma non credo di aver fatto molta strada da allora! Non ho più pensato molto al labirinto, probabilmente mi ero persa senza neppure rendermene conto, ma ora sono di nuovo qui e non credo sia per caso; è stato un segnale, una specie di magia che mi ha ricondotto qui, come quando si ascolta una canzone che è stata la colonna sonora di particolari periodi della propria vita e le immagini di quei momenti che si credevano completamente svaniti riaffiorano come situazioni presenti, è stato proprio un miracolo! Mi spiego: oggi in classe ero distratta e un po’ addormentata ma all’improvviso mi è arrivata all’orecchio proprio la parola magica “labirinto”, non ricordo in che contesto, ma quel suono è stato come un allarme e allora non vedevo l’ora di riaprire il mio diario! Ho ripensato alla strada che avevo intrapreso e ho capito che dovevo proseguire, e anche se non so dove arriverò e se da qualche parte arriverò, eccomi ancora qui a camminare.
Ho appena riletto le ultime cose e mi sono accorta che sono stata un po’ incosciente ad incamminarmi senza precauzioni, insomma, avrei dovuto pensare ad un filo d’Arianna o ai sassolini di Pollicino, come faccio a proseguire senza sapere dove vado? E se non esistesse affatto l’uscita? Se non c’è modo di raggiungere una meta? Accidenti, avrei dovuto pensarci prima, sarei stata senza dubbio più decisa e più determinata nel mio cammino. O forse è proprio con questo senso di incertezza e di profonda indecisione che si affronta un labirinto? Ma quante domande senza risposta, quante strade senza uscita! Ma ormai ci sono dentro e voglio restarci, in fondo sono io e non posso evitare di convivere con me stessa, anche se mi piacerebbe! Ciao!

V.

18 maggio

Ciao mio carissimo diario!!
Oggi sono davvero felice! Me ne sono resa conto un attimo fa e allora ho incominciato ad interrogarmi sul perché di questa mia felicità: non riesco a trovare nessuna risposta. Come al solito mi pongo tante domande e vorrei trovare una risposta, ma alla fine non giungo mai a niente; so che devo solo avere pazienza, che prima o poi la situazione mi apparirà più chiara però mi sto stancando di tutti questi muri! Ecco non sono più felice come prima, credo di aver sbagliato strada cercando il motivo della mia felicità, dovevo godermela e basta, avrei dovuto assaporare quell’attimo tanto speciale e invece subito ho rinchiuso tutto nel labirinto. Ormai niente che fa parte della mia vita riesce a rimanerne fuori, è come se i muri che mi circondano continuassero a moltiplicarsi, anziché lasciarmi alle spalle le varie situazioni e avanzare, continuo a girare attorno alle mie domande senza riuscire a rispondermi. Sono qui a scrivere sperando che mi aiuti e invece peggioro la situazione; è solo che non pensarci più a chiudere per sempre questo discorso mi sembra un po’ da vigliacchi, è come se dovessi assolutamente portare a termine questo strano impegno che mi sono presa e poi se ora decido di smettere non uscirò mai dal labirinto e invece se continuo a camminare forse ce la farò; spero tanto di riuscirci anche se per ora la situazione mi sembra abbastanza grigia: è stato un muro abbastanza doloroso passare dal rosa della mia felicità di quando ho iniziato a scrivere, al grigio di adesso. Ti saluto.

V.

19 maggio

Caro diario,
non volevo più scriverti, mi ha fatto male ieri rendermi conto che scrivere peggiora soltanto le cose e così pensavo fosse meglio farla finita ma mi sbagliavo (l’ennesimo muro... ); infatti mi perdo comunque con i miei pensieri, non posso cancellare la strada che ho fatto fino ad ora neanche se smetto di scriverti. Quindi ho pensato che devo trovare una motivazione per continuare, uno scopo, non posso vagare senza sapere dove vado, d’accordo, è un labirinto, ma dovrò pur cercare qualcosa; visto che non sono sicura dell’esistenza di un’uscita è meglio avere uno scopo alternativo che mi spinga a continuare, una meta, non so di preciso cosa, sono ancora abbastanza confusa ma ci penserò, devo trovare qualcosa. Ti faccio sapere.

V.

più tardi

Eccomi ancora qui!
Ho studiato un po’ ma il mio pensiero fisso era lo scopo che mi aiuterà a proseguire nel mio labirinto e quindi non ho potuto fare a meno di risedermi qui a mettere nero su bianco la mia anima. Non ho ancora in mente niente ma questa ricerca mi sta già spingendo a continuare con entusiasmo e perciò credo di aver fatto la scelta giusta; forse avrei dovuto imboccare questa via tempo fa, ma è meglio tardi che mai, ed ora mi impegnerò a cercare uno scopo. Ciao.

V.

23 maggio

Ciao,
ho pensato al fatto che l’amore possa essere la strada giusta. E’ un tema gettonatissimo: poesie, romanzi, film, canzoni, tanti scelgono l’amore come antidoto. Credo sia la scelta che farò anch’io, ora che finalmente ho una meta è più difficile che mi perda, potrò sbagliare di nuovo e sicuramente lo farò, ma da questo punto non tornerò mai più indietro, ora ho preso una decisione nitida: cerco amore! Avere le idee chiare in un labirinto è incredibile e quindi sono già a buon punto. Sarà il mio scopo. Non farò altro che andare alla sua ricerca. Ora ti lascio e prometto di scriverti solo una volta che l’avrò trovato. Augurami buona fortuna. Ciao!!

V.