Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”


“TRATTATO IN MEMORIA”
di Valentino Brioschi - 5a L


(0)Trattato. (in memoria)

malattia &
dinamica-filosofia & pensiero
& stile:

bisogna essere profeti
di classe
santi anarchici
eretici dell’insulto
e sangue e carne e genio.
(portatori) in atto.

:"quando tutte le tue forme esterne
si adeguano alla realtà"
(1)
infante-divino rivivi.

-spogliati d\\a ragione crociata-
(immobile a dover ottenere senza non dover essere)

nella tua serpentina vita:
il veneficio-di un sogno.

Creduloni attivi
venduti i mercenari
di bambagia giudei

imbevuti di aceto aspro & polveri:
nauseato
il viandante nazista
è chiamato in causa:
nella fossa. nel tumulto
nel sole impazzito che volteggia
(250.000 km/s)
nel vuoto delle teste
nell’anno solare
nei brillamenti
della terra dal magma
lussuoso.
nella terra del calcolo del sacrificio
spesso nel clima acre.
solido vagabondo tra i crani distrutti
a\\ l’orizzonte dell’intuito.
_tagliente.
_bàiuolo.
.venuto a latrarvi accanto. _furioso.
_glorioso.

 

.Siamo
al raduno di infiniti e
contaminati inferni
privati e diseguali:
ognuno a modo suo conosceva l’inferno
strascicava orrido fino alle fibre delle
singole anime
marcite nel terreno fangoso
accatastate nei loro giacigli e tumuli
scontavano l’esistenza
e le crude possibilità di espressione di essa

_teneva in mano ferma un’arma
e nell’altra in scacco
un altro fottuto milite-ignoto:
(2)

Quando le due forme si uniscono
in-armonia
i satiri scopavano
per volontà di vivere e di potenza
nel corpus di una tragedia
nella città di Dite occupata.
godendo della chiarezza
equilibrata dall’istinto:
(io) per il principio di identità
nell’unione tra uomo-animale
donna-donna & uomo & ferro
(io) nel rischio dell’azione
per ammirazione della forza
dei Titani
frantumai nell’acerba
sensualità della lesbica-baiadera
gorgonia lotta la speranza
di un pattume di scorie umane
di primitive idee di bellezza e schiavitù
in maceri e pianti lacerati.

(3).Sentì l’odore di una cosa abbandonata e lontana
che si districò tra i rami
ancora bagnati rossi e ispidi di sangue
fuggiva da storie di secoli
di guerre e di oltre:
sudava pallide parole alle stelle.

_"che candido colore ha oggi il mio piscio".

E la testa rotolando
ingannava gli asciutti silenzi:

_presto sarò solo
incubo
del profondo
confine celeste
che Dio ha voluto per elevare
a leggenda
il dolore
del suo unico
guerriero
sconosciuto.


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