Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”
Primo Classificato sez. poesia


“CAVALIERI e FURFANTI”
Alessandro Farsi - 5a E


Oh, magnifico mondo nuovo!


Io vengo da un esotico paese
da due diverse stirpi abitato:
i "cavalieri", d’animo onesto e cortese
e i "furfanti", dal nome disprezzato,
costoro, poveretti, hanno vita dura
perché mentono a chi chiede qualcosa
non per cattiveria, ma perché Natura
li dotò di questa ingannatrice posa.
Essi, però, non son sempre bugiardi
a volte per un dì, a volte mesi interi
cosicché si sa sempre troppo tardi
se nei loro discorsi furon sinceri.
Da lungo tempo ormai la società
ha accettato questi sfortunati;
son da così tanto nella comunità
da non esser più degli emarginati.
Ormai tutti hanno un impiego pagato:
avvocati, operai, preti, infermieri;
tanto per loro ha fatto lo stato
che anch’essi si senton "cavalieri".
Benché viver qui da noi sia bello
non posso dir che tutto sia perfetto
a governar, anche il miglior modello
talvolta presenta qualche difetto:
dal tassista che ti porta lontano
da dove tu volevi essere portato,
al gestore del cinema urbano
che mette il titolo del film sbagliato.
A volte un’insegnante spiega a scuola
interminabili e noiose lezioni
ma non è vera nemmeno una parola
di quelle rimaste in testa ai secchioni.
La maestra: "2 + 2 fa 10"
può sentenziar con soddisfazione,
e poi: "i troiani vinsero i greci
col nero cavallo di Napoleone".
Penso anche al mio zio poliziotto
addetto al centralino della caserma:
quante volte gli denunciano un complotto,
maligno piano d’una... vecchia inferma.
Comunque la polizia interviene
ed arrestando l’anziana nonnetta,
se la porta via con flebo e catene,
a bordo d’una scura camionetta;
ma l’innocente vecchia, interrogata,
risponde a fatica con voce fievole:
"furti, incendi e la donna violentata...
sì... m’avete trovata, son la colpevole!".
Mentre lei spira in una cella ingiusta
accusata da falsi testimoni
ricevono in questura più una busta
di chi confessa quelle macchinazioni.
Nemmeno al ristorante puoi star certo
che quel che chiedi sarà poi servito:
t’aspetti la pasta, ma ti vien offerto
pesce fritto ed un panino imbottito.
Ogni famiglia, anche la migliore
convive con un furfante in cucina:
può esser il figlio od il genitore,
o la piccola impertinente cugina.
M’imbarazzò assai la stessa mia madre
quando disse ad amici e parenti
che non fu, a concepirmi, mio padre
bensì vicini parecchio piacenti.
Talvolta conosci nuove persone
che si presentano col nome di "Mario",
"Luigi", "Francesco", "Silvio" o "Marcone"
ma che il giorno dopo si chiaman "Dario".
Talvolta incontri studiosi stranieri
che domandano tutto d’un fiato:
"mi diresti tra questi due sentieri
qual è quello giusto e qual è sbagliato?".
Sono i vostri logici-matematici
che ci studiano da secoli interi,
essi vorrebbero sistemi pratici
per riconoscer se siamo sinceri.
Pensavo però che avrebbero smesso,
badate, è un’opinione mia,
quando un saggio un po’ dimesso
rispose "Questa è una bugia".


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