Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”
Premio Speciale Giuria


“LE PAROLE PER DIRLO”
Marco Cosa - 1a L


"Se fosse una storia sarebbe ambientata sul lungomare di una spiaggia lunghissima. Una spiaggia senza inizio e senza fine. La storia di un uomo che cammina lungo questa riva e forse non incontra mai nessuno. Il suo sguardo si sofferma ogni tanto ad osservare qualche oggetto o frammento portato dal mare, le impronte di un granchio, un gabbiano solitario.
Il paesaggio è sempre la sabbia, il cielo, qualche nuvola, il marte. Cambiano solo le onde, sempre uguali e sempre diverse, più piccole più grandi, più corte, più lunghe."


Questo il commento di Ludovico Einaudi, compositore e pianista contemporaneo, riferito ad una sua opera intitolata "Le Onde".
Onde, che come la vita, ti accarezzano, ti lambiscono, a volte placide, a volte impetuose, le puoi vedere, le puoi toccare ma un istante dopo non ci sono più, scivolate fra le dita, e sei conscio che la prossima non sarà mai la stessa.
Il cielo della vita è come una spiaggia che nella nostra percezione sembra non avere ne inizio, ne fine; e forse è proprio così! Infatti, quando un'onda si infrange, nasce il ricordo di essa, e continua ad essere accanto a chi l'ha vissuta.
Ed è proprio quello che una persona ha lasciato ciò che non sarà dimenticato e continuerà ad esistere, come ci hanno insegnato Goethe, Von Chamisso ed infiniti altri, con i rispettivi Faust e Peter Schlemil.
Quest'ultimo, venduta l'ombra per la ricchezza è costretto a vagare, esiliato dal taboo della sua civiltà: l'ombra rappresenta l'anima, la carta di identità, il ricordo di una persona.
Anch'io, che non ho avuto l'occasione di incontrare il giovane al quale è dedicato questo momento di riflessione, sono contento ed emozionato di poter contribuire a perpetuare il ricordo di Federico.
E forse, camminando per una spiaggia senza inizio, senza fine, ne incontrerò l'onda.


[home]