Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza
Il dottor David Smith stava correndo instancabilmente da diverse ore in Botswana,
nell’Africa del sud, a decine di chilometri da qualsiasi mezzo di trasporto.
Da giovane aveva sempre sognato di correre la maratona, ma ad un certo punto
della sua vita decise che il suo scopo era diventare medico.
Chiese subito il trasferimento in Africa, per dare una mano al precario ospedale
che era stato recentemente allestito nel piccolo villaggio di Moun.
La situazione era tragica la carestia stava decimando la popolazione e i venti
provenienti dal deserto del Kalahari portavano sabbia e infezioni, per non
parlare del massacrante conflitto con il terrorismo locale.
La gente moriva di fame e di stenti.
Il dottore prese presto in simpatia un ragazzino, Samuel, orfano di entrambi i
genitori e affetto da una grave forma di tifo.
Samuel considerava il dottore come il padre che non aveva mai avuto. Le sue
condizioni peggioravano di giorno in giorno: il dottore si preoccupava molto per
lui e aveva da tempo ordinato una cura per la malattia.
Il tempo passava e Samuel si avvicinava sempre più alla fine ma il dottore non
riusciva ad ottenere niente.
Un giorno arrivò una telefonata dall’ambasciata per comunicare l’arrivo di
un grosso carico di medicinali.
Le condizioni di Samuele erano molto gravi, e il dottore sapeva di non avere
molto tempo, così si precipitò all’aeroporto in elicottero. Una volta
arrivato si mise subito a cercare la cura; purtroppo pochi minuti dopo la
guerriglia fece irruzione nell’aeroporto pretendendo la requisizione di tutte
le merci appena arrivate.
Il dottore era disperato, ma non si diede per vinto.
Trovò la cassa con i medicinali, ne afferrò una fiala e si allontanò
dall’aeroporto fra le urla e gli spari dei guerriglieri. Poi si mise a
correre.
Si trovava in pieno deserto, solo un sentiero sterrato collegava l’aeroporto
al villaggio, distante più di cinquanta chilometri.
Fu la corsa più veloce della sua vita; doveva salvare Samuele e avrebbe perso
troppo tempo cercando aiuto negli altri villaggi.
Decise di dare fondo a tutte le proprie energie per raggiungere il villaggio
prima della morte di Samuele.
Quel giorno il dottore corse contro la morte. E vinse.
Arrivò dopo un’ora e mezza, allo stremo delle forze. Riuscì a somministrare
la cura in tempo e salvò così la vita del ragazzo.
Aveva realizzato il suo grande sogno: aveva corso per la vita.