Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”
Premio Speciale Giuria

“LA GENTE CON LE GAMBE PIEGATE”
di Davide Galbiati - 5a G

Vedere passare, subire, osservare, 
Passiva Odissea presso un floreo mare. 
Racconti e pensieri di varie giornate 
Mi affidan la gente dalle gambe piegate. 
Parole d'amore, di rabbia e pazzia 
Oppure soltanto muta malinconia, 
O goliardiche scritte di effimera età 
lo scorgo e raccolgo con immobil maestà: 

- Il Corridore 
Ritmico suono di suole sportive 
Rompe il silenzio della rugiada; 
Si ferma, mi guarda, gambe già attive 
Per porsi al ciglio della solita strada. 
E dopo un sereno ma ratto ristoro 
Si alza e riparte col ritmico coro. 

-Il Vecchio 
Sospiro sommesso del parco attempato 
Richiama memorie di passato e presente, 
Del vispo nipote o di quand'ero assente, 
Di tutto il tempo che il Fato gli ha dato. 
Raccoglie il bastone, la schiena ancor china, 
Mi lascia e non sa se avrà un'altra mattina. 

-L'Impiegato 
Coll'Astro di Apollo, alto Pallone, 
Del cotto e fontina assaggio l'odore 
Sull'abito grigio, nervoso cotone, 
La vita racchiusa nella Ventiquattrore. 
Le briciole libere sento ormai sole, 
E' tornato al dovere senza troppe parole. 

-La Coppietta 
Il caldo fogliame di querce autunnali 
Circonda l'amore con lieto rossore, 
Sognando e parlando di anelli speciali, 
Di figli, di vita, di dorate ore. 
Commossa io guardo la coppia di schiene, 
Fusione di parti e mielosa speme. 

-La Mamma e il Bambino 
La madre si siede e l'angelo gioca, 
Ad una gli affanni e l'altro il candore 
Della prima metà del decennio migliore 
Dove "malvagio" è parola fioca. 
Poi se ne vanno e due son certezze: 
Lui le deve la vita e riceve carezze. 

-Gli Adolescenti 
Ombre vivaci, voci lascive, 
Azioni sconnesse ed alcoliche risa 
Si alternano a rabbia, occhiate furtive 
D'inquiete paure di vita concisa. 
Ceneri, sputi, rotte verdi bottiglie, 
Sera passata tra mere quisquilie. 

-Il Clochard 
L'amaro del mondo misto a vinaccia 
Tra il freddo del buio fiacco arranca; 
Il gelo nell'occhio, stanchezza nell'anca, 
Aspro devasto su pallida faccia. 
Notizie e problemi gli fan da coperta, 
lo scomodo letto in una camera aperta. 



Tavolozza d'idee, di sguardi, di sensi, 
Il tempo dipinge senza avere consensi. 
lo muto epicentro per miste persone, 
Pianeti pensanti in rivoluzione 
Lunga anche solo una corta giornata 
Che inizia da poco, da un'ombra calata. 
Proprio nel mentre il Barbone s'inquieta, 
Fra poco si alza, ritorna l'Atleta. 


 

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