Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza
Vedere passare, subire, osservare,
Passiva Odissea presso un floreo mare.
Racconti e pensieri di varie giornate
Mi affidan la gente dalle gambe piegate.
Parole d'amore, di rabbia e pazzia
Oppure soltanto muta malinconia,
O goliardiche scritte di effimera età
lo scorgo e raccolgo con immobil maestà:
- Il Corridore
Ritmico suono di suole sportive
Rompe il silenzio della rugiada;
Si ferma, mi guarda, gambe già attive
Per porsi al ciglio della solita strada.
E dopo un sereno ma ratto ristoro
Si alza e riparte col ritmico coro.
-Il Vecchio
Sospiro sommesso del parco attempato
Richiama memorie di passato e presente,
Del vispo nipote o di quand'ero assente,
Di tutto il tempo che il Fato gli ha dato.
Raccoglie il bastone, la schiena ancor china,
Mi lascia e non sa se avrà un'altra mattina.
-L'Impiegato
Coll'Astro di Apollo, alto Pallone,
Del cotto e fontina assaggio l'odore
Sull'abito grigio, nervoso cotone,
La vita racchiusa nella Ventiquattrore.
Le briciole libere sento ormai sole,
E' tornato al dovere senza troppe parole.
-La Coppietta
Il caldo fogliame di querce autunnali
Circonda l'amore con lieto rossore,
Sognando e parlando di anelli speciali,
Di figli, di vita, di dorate ore.
Commossa io guardo la coppia di schiene,
Fusione di parti e mielosa speme.
-La Mamma e il Bambino
La madre si siede e l'angelo gioca,
Ad una gli affanni e l'altro il candore
Della prima metà del decennio migliore
Dove "malvagio" è parola fioca.
Poi se ne vanno e due son certezze:
Lui le deve la vita e riceve carezze.
-Gli Adolescenti
Ombre vivaci, voci lascive,
Azioni sconnesse ed alcoliche risa
Si alternano a rabbia, occhiate furtive
D'inquiete paure di vita concisa.
Ceneri, sputi, rotte verdi bottiglie,
Sera passata tra mere quisquilie.
-Il Clochard
L'amaro del mondo misto a vinaccia
Tra il freddo del buio fiacco arranca;
Il gelo nell'occhio, stanchezza nell'anca,
Aspro devasto su pallida faccia.
Notizie e problemi gli fan da coperta,
lo scomodo letto in una camera aperta.
Tavolozza d'idee, di sguardi, di sensi,
Il tempo dipinge senza avere consensi.
lo muto epicentro per miste persone,
Pianeti pensanti in rivoluzione
Lunga anche solo una corta giornata
Che inizia da poco, da un'ombra calata.
Proprio nel mentre il Barbone s'inquieta,
Fra poco si alza, ritorna l'Atleta.