Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”
Premio Speciale Giuria


“CORRERE”
di Luca Frittoli - 3a A


Gioco fermo: la palla è degli avversari. Faccio in tempo a vedere che nell’attacco c’è qualcosa che non quadra. Il pallone esce verso l’esterno, inizio a correre. Stanno per passarla al mio attaccante, ma non gli arriverà mai. Due secondi di vuoto, ancora non mi rendo conto di cosa stia succedendo, capisco solo che sto scattando. Dopo dieci metri li sento: anche il pubblico si è accorto che l’azione ha cambiato fronte. Con la coda dell’occhio vedo il mio allenatore, in piedi, grida qualcosa: “Corri dritto!”, forse sta dicendo questo. Mancano ventidue metri: sento qualcuno avvicinarsi. Una voce: “Ci sono, a sinistra!”. L’altro non parla. Prova a raggiungermi. Accelero ancora, lui si lancia su di me. Mi tocca, non riesco neanche a capire dove. Sono sbilanciato, ma continuo a correre. Mancheranno dieci metri: sento i miei compagni della panchina, si stanno scaldando in area di meta, già esultano. Cinque metri, il primo flash mi acceca. Sono assordato dal boato dello stadio. Non vedo e non sento nulla, mi tuffo: trattengo il respiro. Sorrido da sotto il paradenti. Un altro flash. Atterro, chiudo gli occhi, tanto non mi servono più. Buio: solo l’odore dell’erba. Sento la palla, sotto il braccio destro. Mentre scivolo sull’area di meta, la faccio ben aderire al terreno, senza farmela sfuggire. Sento il fischio dell’arbitro. Riapro gli occhi e abbraccio i miei compagni. Consegno la palla al mio dieci. Corro indietro fino a metà campo mentre guardo il mio compagno incrementare facilmente lo score di due punti. Raggiungo gli altri, già schierati. Stringo la mano al mediano che ha appena trasformato la mia meta. Mi rischiero anch’io. Il tempo di riprendere fiato e comincio, di nuovo, a correre. 


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