Liceo Scientifico “Paolo Frisi” - Monza

Premio Letterario “Federico Ghibaudo”


“CORRERE”
di Dario Pagano - 2a E


Pochi conoscevano il suo nome 
ché poco lo si notava per le strade. 
Fu egli un grande imprenditore 
ma solo e avulso ei viveva. 

Passava un giorno tra venusti paesaggi di montagna 
guardando fiso le amene vallee e quella giuliva armonia 
circonfuso da una dolce brezza. 
Quando rivolgendo a un tratto lo sguardo innanzi 
alla strada che saliva 
ravvisò la sua vita. 
Indi scomparvero all’improvviso i monti e le vallate, 
solo la strada, in mezzo al nulla. 

Per tutta la vita percorse quella strada guardando avanti 
di corsa, di corsa 
per arrivare quanto più lontano e più in alto 
e non si era unquemai fermato 
a dimandarsi ove fosse giunto, 
chi seco corresse. 

Non conosceva il core sì dolci colori e armonie 
che si sublimano a un tale concento 
dacché vedere poté solo il nero della strada 
e mentre correva il cuor suo come vino 
acetiva che piglia la punta 
e come ammaliato correva sempre più. 

Capì che in tal guisa non aveva ei nel cor miniato alcun 
ricordo particolare, il che l’alidiva, l’accorava 
e l’algeva fredda tristezza. 
Dietro di sé, la via 
longinqua nel nulla perdevasi. 
L’alma come vento brumale il diro pensier gli premeva 
quale nessuna a sua rovinosa vanagloria triaca fia possibile. 

Già vecchio e smagato sentiva 
in cor di pensieri e nell’alma tersa 
come nero nembo un accorrere 
nericante nubilitade che lo conquideva 
aver percorso con sugliarda fretta si dolce via 
inutile vita aver vissuto. 

Giacché non più era in istrada 
ma su un tacito rio, ormai prossimo 
alla foce. 


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