Ha spezzato, ha osato.
Ha infranto la consuetudine ed è venuta qua.
Terra di libertà sole, mare, lavoro.
Due anni di fatica e di umiliazioni per liberarsi della
povertà del passato, per poter avere un ruolo attivo nella
scelta del futuro.
Due anni di sofferenze, di ore sotto il sole senza acqua,
di settimane passate in cella, di tragitti interminabili.
Ma, nonostante gli infiniti tentativi, il suo paese non è
riuscito a tenerla legata a sé.
Ormai è libera.
Libera di raccogliere pomodori sotto il sole cocente e
         di mantenere la famiglia.
Libera di dormire su mezzo materasso rotto per soli
         5 euro a notte.
Libera di dire quello che vuole, in cambio di poche
         bastonate.
Libera di preferire questa realtà al paese da cui è
         fuggita.

Tutto questo, ed essere considerata una sporca immigrata.

Lei le sue catene le ha rotte, noi le nostre?